Dalla normativa ai costi: tutto sul trasporto degli alunni della scuola dell’obbligo
Come ogni anno, la fine dell’estate segna per tanti adulti il ritorno a lavoro e alla routine quotidiana, e per milioni di bambini e ragazzi il rientro tra i banchi di scuola.
Non tutti i genitori però, hanno la possibilità di accompagnare e andare a riprendere ogni giorno i propri figli a scuola, aspetto incompatibile con l’obbligo scolastico, previsto dalla legge per i ragazzi fino ai 16 anni d’età. Ed è qui che entra il gioco il servizio di trasporto scolastico, gestito dallo Stato attraverso i suoi enti.
Vediamo, quindi, come funziona il trasporto degli alunni della scuola dell’obbligo, a chi spetta offrirlo, quanto costa e come usufruirne.
Cosa si intende per scuola dell’obbligo?
Il sistema educativo italiano è organizzato come segue:
- Sistema integrato 0-6 anni. Non c’è obbligatorietà e si divide in servizi educativi per l’infanzia per i bambini dai 3 ai 36 mesi e scuola dell’infanzia per i bambini tra i 3 e i 6 anni.
- Primo ciclo d’istruzione. Dura 8 anni, è obbligatorio e si divide in scuola primaria (elementare), della durata di 5 anni e destinata ai bambini dai 6 agli 11 anni, e scuola secondaria di primo grado (medie), di 3 anni, per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni.
- Secondo ciclo di istruzione. Articolato in scuola secondaria di secondo grado, di 5 anni (licei, istituti tecnici e professionali) per le studentesse e gli studenti da 14 a 19 anni, e percorsi triennali e quadriennali di istruzione e formazione professionale di competenza regionale.
- Istruzione superiore. È offerta dalle Università, dalle istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM) e dagli istituti tecnici Superiori.
Quali sono quindi le scuole dell’obbligo? In Italia l’istruzione obbligatoria ha la durata di 10 anni, va dai 6 ai 16 anni d’età e comprende gli 8 anni del primo ciclo d’istruzione (elementari + medie) e i primi 2 anni del secondo ciclo (licei e istituti professionali).
A chi spetta garantire il trasporto scolastico per gli alunni della scuola dell’obbligo?
I genitori delle alunne e degli alunni, o chi esercita la responsabilità genitoriale, sono responsabili dell’adempimento dell’obbligo di istruzione dei minori, mentre alla vigilanza sull’adempimento dell’obbligo provvedono i Comuni di residenza e i dirigenti scolastici delle scuole in cui sono iscritti le alunne e gli alunni.
Ma se un bambino o un ragazzo non è nelle condizioni di recarsi a scuola perché i genitori non hanno modo di accompagnarlo? In questo caso interviene lo Stato offrendo a tutti gli studenti, senza distinzione alcuna, il servizio scuolabus.
Infatti, secondo la normativa sul trasporto scolastico (Decreto Legislativo 112/1998) spetta alle Province il compito di provvedere al trasporto degli studenti delle scuole superiori, e ai Comuni quello di garantire il trasporto per tutti i gradi inferiori di istruzione, scuola dell’infanzia inclusa, tenuto conto che:
- non si può obbligare i genitori a dotarsi di autovettura;
- durante l’anno potrebbero verificarsi condizioni meteo proibitive;
- è necessario non intralciare il traffico davanti alle scuole;
- la politica attuale favorisce il trasporto pubblico collettivo per ridurre le fonti d’inquinamento;
- non è possibile mandare da soli a scuola i bambini (soprattutto i più piccoli) per ovvie ragioni di sicurezza.
Quanto costa alle famiglie il servizio scuolabus e come vi si accede?
Come appena detto, il Comune è obbligato a fornire il servizio scuolabus agli alunni più piccoli e può decidere di farlo gratuitamente. Molto spesso, però, è richiesto alle famiglie di compartecipare al costo con una quota calcolata in base al reddito, secondo quanto disposto dalla Giunta Comunale. Le Province, quasi sempre, richiedono una partecipazione alla spesa, stabilita anch’essa in base al reddito familiare o all’ISEE.
È importante ricordare, però, che le spese per il trasporto scolastico sono detraibili perché rientrano tra quelle spese d’istruzione per cui lo Stato prevede uno sconto dall’IRPEF del 19%.
Per accedere al servizio scuolabus, le famiglie devono fare domanda di iscrizione per l’anno scolastico in corso tramite le apposite piattaforme online o recandosi presso gli appositi uffici di riferimento e in generale seguendo le modalità dettate dal proprio Comune o dalla Provincia di pertinenza.
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